Sulla via……Cassia
Percorrendo la via Cassia in automobile, e passando per Monteroni d’Arbia, non si può davvero sospettare l’alta suggestione paesaggistica del territorio comunale. Al di qua e al di là dell’Arbia ed anche più lontano, sulle colline che danno verso Siena o che ci indicano il mare, scopriamo luoghi non comuni, inaccessibili, lontani anche dalla nostra immaginazione. Saremmo tentati, allora, di lasciare il nostro cammino per dirigerci verso i luoghi ameni, nel silenzio sperduto della campagna. Ma la magia di ogni luogo affonda le sue radici nella storia e, nel nostro caso, nella strada. E allora è proprio da qui che dobbiamo ripartire trasformandoci in viaggiatori.
Così Joseph ed Elizabeth Pennell – che hanno lasciato una piacevolissima memoria del loro viaggio in velocipede compiuto nel 1884 – descrivono questi luoghi:
A cinque miglia dalla città [Siena] la desolazione pian piano si diradava, riapparivano siepi ai bordi della strada, e terreni con vigne e ulivi. I pioppi crescevano lungo i fiumiciattoli e a volte ci avvolgeva l’ombra delle querce mentre passavamo. Le grigie colline sembravano rianimarsi là dove appariva un casale ornato da file di zucche che giacevano vicino ai muri rossi, o da pannocchie di granturco giallo che pendevano dalla loggia, mentre giganteschi pagliai si innalzavano simili a guardiani nel campo vicino.
Questo viaggio ci invita a rallentare un po’ la nostra corsa – rispettosi come siamo del velocipede ottocentesco – per tentare di afferrare il senso di una terra, le sue forme, la sua cultura, i suoi prodotti. E come i Pennell, ci troviamo “lungo i fiumiciattoli”.