Ponte d’Arbia

E’ una delle tappe certe del Vescovo Sigerico nel suo viaggio di ritorno (da Roma a Canterbury) nell’anno del Signore 994 ed esattamente la numero quattordici tra Torrenieri e Siena.
Qui si valicava il fiume Arbia e fu da sempre un punto strategico.
Nel 1037 proprio Ponte d’Arbia, ai tempi chiamato “Borgo d’Arbia”, fu sede di una importante atto nel quale si stabiliva che la corte di “Chiatina” spettava al Monastero della Berardenga e per essa ad Ubertino Abate. Per la firma di tale “Istrumento”, si mossero anche Ermanno Arcivescovo di Colonia, Bertoldo o Bertolfo, messo dell’Imperatore Corrado e Giovanni II Vescovo di Siena.
Numerose carte testimoniano la vitalità di questo borgo, già comune a partire dalla metà del 1200, ma spesso diviso e conteso tra le vicine Pievi di Sprenna e di Piana.
Dei suoi numerosi mulini, di cui si parla già a partire dal 1237, il più antico è quello cosiddetto “Lisandrini”, non più esistente, mentre rimane ancora in splendida forma quello sul Ponte che fu anche denominato “di Serravalle” o di “Sprenna”. Questo Mulino, che continuerà a macinare fino al secolo scorso, fu in seguito di proprietà dell’ Ospedale S. Maria della Scala di Siena, per poi passare nel settecento alla Nobile famiglia Lanci.