Quinciano

La località di Quinciano era già nota nel primo secolo dopo al mille e la sua comunità godeva già di  autonomia nel 1263. Questo “Comunello oltre le masse” rimase nei secoli fino a quando nel 1809 entrò a far parte del Comune di Monteroni d’Arbia.
La sua Chiesa (S. Albano), fu una Canonica e già nel 1249 era guidata da un Priore.
Verso la fine del 1200, questa canonica possedeva un vastissimo territorio, un Mulino sul torrente Sorra (a circa 500 metri dalla chiesa) ed anche la chiesa di S. Pietro in Campo (zona di Caggiolo) era ad essa sottoposta.
Nel 1300, quasi tutte le proprietà di Quinciano erano della Famiglia Tolomei.
Un suo membro, Antonio di Meo di Incontrato Tolomei, nel Marzo 1322 è autore di una ingente vendita di beni all’Ospedale S. Maria della Scala. Si tratta di ben 350 staia di terra “laborativa e vignata” a Quinciano, per ben 5.366 lire.
Ma i Tolomei continuano a possedere in zona moltissimi beni, (è loro anche il vicino fortilizio di S. Lazzarello) ed anche il Priore della Canonica di Quinciano, nel 1386, era un membro della loro casata: Don Francesco di Biagio Tolomei.
A partire dal 1443 (atto del 3 gennaio), la canonica passerà ai frati agostiniani detti “Canonici Regolari di Santa Maria degli Angioli di Siena” che la tennero fino al 1780, anno della soppressione del loro ordine.
Dal 1420, alla canonica di S. Albano, era stata riunita definitivamente anche la chiesa di S. Pietro in Campo nei pressi di Caggiolo.
Intorno al 1450, il famoso pittore Sano di Pietro dipinse nella chiesa di S. Albano la famosa “Incoronazione della Vergine”, oggi conservata nel Museo d’Arte Sacra di  Buonconvento.