L’attuale frazione denominata oggi “Ville di Corsano”, era nel medioevo divisa in diverse comunità, ognuna autonoma e facente parte di “comunelli” singoli.
L’unica immutabile costante, era rappresentata dall’egemonia ecclesiastica della sua Pieve titolata prima a Santa Maria (1031) e poi a San Giovanni Battista che a partire dai primi anni del Mille, fu il riferimento per tutte le chiese ed i popoli di quell’area.
La Pieve Romanica detta semplicemente “di Corsano” ha una data scolpita nel travertino che indica l’anno 1189 (ultimo pilastro a sinistra), ma probabilmente si tratta dell’anno di rifacimento o di ricostruzione.
Ville di Corsano era a metà del 1200 divisa in diversi comunelli:
Villa al Piano:
L’attuale Ville di Corsano, di cui resta una torre difensiva.
Testimoniata già a partire dall’anno 1259 e come comunità dal 1263, fu interessata nella guerra di Siena nel Settembre 1554, quando gli imperiali bruciorno il palazzo della “Villa al Piano di casa Severini”. Nel XVII secolo vi era una Cappella detta della “Beata Vergine del Rosario”, poi “della Misericordia” di proprietà di Tolomeo Borghesi ed in seguito della famiglia Amerighi.
Villa al Colle:
L’attuale villa del Colle ora Azienda Agricola.
La prima notizia è del 1245, mentre si parla di comunità autonoma già a partire dal 1263.
Rimase Comunello fino al 1809.
Nel 1278 vi abitavano 13 famiglie che passarono a 49 nel 1320.
Nel 1575 vi è testimoniato per la prima volta l’Oratorio di “San Gerolamo al Colle” di proprietà della famiglia Ugurgeri, come del resto la Villa stessa.
La proprietà passò poi ai Carli Piccolomini, poi ai Ballati Nerli che la tennero fino al 1850, poi ai Livini e nel 1874 alla famiglia Camaiori. L’oratorio esisteva ancora, ma era detto di Santa Lucia al Colle.
Corsano:
Era il popolo più vicino alla Pieve e comprendeva, oltre al Podere accanto alla Pieve, anche l’attuale Podere e fattoria di Corsano, Corsanello, Lisi, e San Donnino che fu anche chiesa.
La prima notizia è del 1079.
A partire dalla prima metà del 1500 il suo comunello autonomo viene a volte accorpato con quello di Monterosi. Tra i maggiori proprietari di questa località vi furono la famiglia Buoninsegni e poi quella dei Buonsignori (da metà XVI secolo) che vi dimorarono fino al secolo scorso.
Molto antica e famosa era la chiesa di S. Donnino, ora scomparsa, ma ubicata in quello che ancora oggi è il Podere omonimo. Di proprietà dei Canonici del Duomo, ospitò un importante bassorilievo di Jacopo della Quercia del 1437, ora alla Pinacoteca di Siena
Monterosoli:
Detto anche Monterosoli, abbiamo notizie fin dal 1193.
Fu un castello della famiglia Ugurgeri che poi passò alla famiglia Tolomei. Vi è testimoniata una chiesa a partire dal 1317. Un oratorio di S. Orsola vi è testimoniato fino a fine 1800 quando la proprietà è passata alla famiglia Del Taja
Grotti e Parmolaia:
Un altro comunello formato da due popolazioni in antichità separate: Grotti e Palmolaia.
Palmolaia, con la sua chiesa di S. Michele Arcangelo, è menzionata a partire dal 1079 e l’antico luogo di culto, oggi scomparso, era nell’attuale podere detto “Palmolaina”.
Grotti, fu ed è ancora oggi un bellissimo Castello.
La prima notizia della comunità risale al 1212, mentre notizie di un “Fortilizio”, risalgono al 1377, quando ne era proprietaria la famiglia Ugurgeri. Nel 1485 la proprietà passa alla famiglia de’ Marzi, ma nel 1524 torna agli Ugurgeri. Nel settembre 1554 la fortezza di Grotti viene espugnata dagli imperiali. In seguito passerà alla famiglia dei Ballati Nerli.
S. Ansano Gherardi:
Castello e Comunità già nel 1171, detto anticamente S. Ansano Lo Gherardi.
Nel 1271 (Consiglio Generale 15) Siena invia ad amministrare il Comune di S. Ansano, un rettore di “secondo grado”. Questo sta a significare che tra i comunelli della zona, l’ importanza di S. Ansano era notevole tanto da essere considerato “Districtu” (distretto) e richiedere un rappresentante con la delega a svolgere alcuni compiti amministrativi e giudiziari.